Progetto allevamento semi-naturale del fagiano

L’allevamento tradizionale di tipo semi industriale del fagiano presenta dei limiti, soprattutto dal punto di vista della qualità dei soggetti prodotti, poco adatti ad essere immessi in natura a fini di ripopolamento.
A causa della mancanza di imprinting, i soggetti hanno scarsa capacità di reperire alimenti in ambiente naturale, scarsa conoscenza di moduli comportamentali antipredatori e diminuzione della capacità di accudire e proteggere la prole.

Tali aspetti hanno posto l’esigenza di orientare i metodi di allevamento verso sistemi meno produttivi ma capaci di produrre soggetti più “naturali” e con un miglior adattamento all’ambiente naturale.
I rendimenti in termini di successo di sopravvivenza e successo riproduttivo in natura compensa il costo maggiore per fagiano, rispetto ad un prodotto di tipo industriale.

Il metodo semi-naturale prevede l’incubazione delle uova di fagiano da parte di chiocce di razza leggera (Bantham, Mugellesi, ecc..) che svolgono le funzioni di madri adottive, fornendo ai pulcini tutta una parte degli schemi comportamentali necessari alla sopravvivenza in natura.

Nel 2013 è stato attivato un progetto pilota, svoltosi all’interno dell’Oasi de I Poggini sito nel comune di Ponsacco. Grazie alla collaborazione di un gruppo di volontari è stata costruita una voliera a cielo aperto, in rete morbida, è stata ripulita l’area circostante e sono state effettuate alcune semine di coltura a perdere primaverile.
L’accesso alla voliera è stato limitato per ridurre il più possibile i fattori di disturbo e non sono stati utilizzati metodi anti-pica, quali occhiali o debeccaggio. Al fine di garantire una corretta alimentazione, sia nella fase di svezzamento che in quella successiva, è stato somministrato del mangime da fagiano adatto ad ogni fascia di età.

L’allevamento si è svolto in quattro distinte  fasi:

  1. Cova delle uova di fagiano da parte della chioccia all’interno di nidi-parchetto;
  2. Alla schiusura, la chioccia ed i pulcini sono stati trasferiti in apposita volieretta, posta all’interno della voliera a cielo aperto;
  3. A 20 – 21 giorni dalla schiusa è stato concesso l’accesso al pascolo della covata durante il giorno;
  4. Liberazione in recinto di ambientamento a cielo aperto.

Complessivamente sono state incubate 140 uova, di cui 98 si sono schiuse.
Inoltre sono stati introdotti in voliera ulteriori 40 fagianotti di un giorno di età, per compensare le mancate schiuse. A fine progetto sono stati svezzati in totale 114 fagianotti.

Il successo riproduttivo (uova incubate/fagianotti svezzati) è risultato essere pari al 56,43 %. Il 30% della mortalità è stata registrata nella fase di incubazione ed il 13,57% in quella di svezzamento.
Il successo riproduttivo registrato partendo dal fagianotto acquistato fino a ottenere un fagiano svezzato,  è risultato essere pari a 87,5%, con una mortalità nella fase di svezzamento del 12,5%.

Una seconda sessione di cova è stata effettuata anche nell’anno 2014, con l’incubazione di 320 uova e l’inserimento di 150 fagianotti. Il tasso di svezzamento partendo dal numero di uova incubate è stato pari al 54%. La mortalità a carico della fase di cova è stata del 22%, mentre quella registrata durante lo svezzamento è stata del 24%.

Area del progetto

Il successo riproduttivo partendo da fagianotto acquistato fino a ottenere un fagiano svezzato,  è stato pari al 53,3%, con una mortalità nella fase di svezzamento pari al 46,7%.
Nel 2014 è stata registrata una diminuzione della mortalità in fase di schiusa dell’8%, ma si è avuto un aumento di quella a carico della fase di svezzamento (+ 10%).
L’aumento del tasso di mortalità è stato probabilmente causato dal fatto che la stagione estiva del 2014 è stata caratterizzata da climi freddi ed eventi piovosi.

Alla fine delle due sessioni di cova sono stati conteggiati circa 200 fagiani all’interno della voliera a cielo aperto.
In parte sono stati catturati e rilasciati nel recinto di ambientamento della ZRV Il Nespolo.

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